A Cjasarsa

O biel frut luturan
cu la sfionda in man
no ti sos pí.
Biel país fra li ledris
co li to fiestis legris
no ti sos pí.
Biela verda ciampagna
ch’i cognos ogni plagna
no ti sos pí.*
Casarsa della Delizia
o Casarsa della mestizia?
Dentro sto paeassetto,
tra sinfonie de fis’ci e de palleggi,
ripenso a Pasolini giovinetto
– la ploja… la muàrt… –
ae lucciole scomparse no par colpa
del teremoto, ma
pa’i stupri perpetrai da l’omo nero.
Un mondo vero che
no ti sos pí.
Casarsa della Delizia, 25.04.2025
A CASARSA Casarsa della Delizia o Casarsa della mestizia? Dentro questo palazzetto, tra sinfonie di fischi e di palleggi, ripenso a Pasolini giovinetto – la pioggia… la morte… – alle lucciole scomparse non per colpa del terremoto, ma per gli stupri perpetrati dall’uomo nero. Un mondo vero che non (ci) sei più.
* «O bel fanciullo luterano, con la fionda in mano: non (ci) sei più. Bel paese fra le acque, con le tue feste allegre: non (ci) sei più. Bella verde campagna, di cui conosco ogni luogo: non (ci) sei più.» – Pier Paolo Pasolini, Da li Germaniis, IV in El Testament Coràn (1947-52), pubblicato originariamente in La meglio gioventù (Sansoni 1954) poi in La nuova gioventù (Einaudi 1975), p. 126. La traduzione è mia.
Estate 1941: durante le vacanze a Casarsa della Delizia, in Friuli, presso i parenti materni, Pasolini inizia a scrivere le prime poesie in dialetto friulano, che pubblicherà l’anno dopo a Bologna con il titolo Poesie a Casarsa.
8 settembre 1943: dopo l’armistizio Pasolini si stabilisce a Casarsa, dove soggiornerà stabilmente fino al 1950, anno del suo trasferimento a Roma.
4 marzo 1945: Casarsa, importante nodo ferroviario militare, viene duramente colpita dai bombardamenti alleati.
6 maggio 1976, ore 21.02: a sette mesi dalla morte di Pasolini, parte del Friuli viene distrutta da un terremoto di magnitudo 6.5 con epicentro ad Artegna (Udine), a 50 km da Casarsa.