Mirko Visentin

Vivo, scrivo, camino pa’l cortivo.

In cantiere

Ho approfittato del lancio di questo nuovo sito per svuotare i miei cassetti (in realtà la cartella “AAA SCRITTURE” del mio Mac…) e parlare apertamente dei lavori che ho in corso – a volte da più di dieci anni – attorno alla scrittura. Quindi se siete curiosi, prego, accomodatevi…


Backup 2.0

Genere: poesie in dialetto
Data inizio lavori: 1998
Data fine lavori:
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A differenza dei due precedenti, questo potrebbe essere un libro in cerca di editore. È in fatti la rivisitazione, ampliata, di Backup, la raccolta di poesie in dialetto pubblicata nel 2007 da Edizioni del vento all’interno di I dialettanti 1.0, a cura di Lorenzo Tomasin. Di quella raccolta eredita non solo i testi che ad oggi considero ancora degni di pubblicazione, ma anche l’ordinamento per “tassonomie”, per il quale all’epoca mi ero dichiaratamente ispirato alle Città invisibili di Italo Calvino. I motivi di questa nuova pubblicazione sono molteplici: la scarsa diffusione avuto all’epoca dal libro (anche a causa della prematura interruzione dell’attività da parte della casa editrice), la volontà di dare dignità monografica alla raccolta (uscita all’epoca in tandem con i testi dell’amico Luigi Pozza), ma soprattutto perché quella pubblicazione arrivò quando la vena poetica di quel periodo non si era ancora esaurita del tutto. I testi di Backup (scritti tra il 1998 e il 2007) verranno quindi integrati con alcune poesie rimaste escluse dalla pubblicazione e con quelle scritte successivamente, almeno fino al 2010, anno in cui l’impegno socio-politico ha preso via via il sopravvento sull’interesse per la scrittura e l’editoria.

Alcune poesie lo sto già pubblicando o ripubblicando su Instagram, a “puntello” del Diario di un anno fa – e per riempire quei vuoti che poco piacciono ai social network…


L’incisore

Genere: Romanzo storico / Graphic novel
Data inizio lavori: 2007
Data fine lavori:
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Il progetto affonda le proprie radici nel lontano 2008, stimolato da un lato dalla lettura di Q di Luther Blisset, dall’altro dalla scoperta della figura enigmatica di Francesco Grifo da Bologna, l’incisore di caratteri che ha contribuito a creare il mito tipografico di Aldo Manuzio, e la cui storia – interrotta bruscamente dalla condanna a morte per aver ucciso il genero, la cui esecuzione però non è mai stata effettivamente registrata – è rimasta per lo più relegata negli ambienti accademici o degli specialistici del settore. Il romanzo nasce quindi con l’idea di mettere in scena, tra realtà storica e finzione, la vita di Grifo sullo sfondo della diffusione nell’Italia di fine ‘400-inizio ‘500 di quella tecnologica innovativa e rivoluzionaria che fu la stampa a caratteri mobili. In un primo momento – proprio sulla scorta di Q – pensai di dargli la forma del classico romanzo, intarsio di dialoghi e descrizioni. Poi pensai che la forma ideale sarebbe stata quella del “romanzo grafico” (graphic novel) in quanto permetteva di alleggerire il carico di descrizioni, specie in un’opera di ambientazione storica e con continui riferimenti a manufatti grafici (primi fra tutti, i caratteri tipografici). Questa soluzione comportava però l’onere – anche economico – di trovare un illustratore, e non uno qualsiasi. La recente rilettura dei Promessi sposi mi ha però fatto tornare un po’ sui miei passi…


Doppio p***

Genere: Romanzo di formazione
Data inizio lavori: 2020
Data fine lavori:
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Nata come ricostruzione cronologica dei principali fatti legati alla mia adolescenza – nel vano tentativo di comprendere quella, in corso, di mio figlio – col procedere della redazione ha preso sempre più dei connotati narrativi. A far scattare la molla verso il romanzo di formazione, per ovvi motivi fortemente autobiografico, un ricordo di mia moglie: un’espressione – diventata subito titolo, qui schermato per scaramanzia – che avevo dimenticato ma che mi ha fornito la giusta chiave di lettura del progetto. Materiale ne ho già parecchio, tutto sta ora a rimaneggiarlo secondo le nuova finalità. Stilisticamente è una scrittura che si rifà molto ai miei racconti dei primi anni 2000 (Voyeur in Barcellona, Decide Your Life), dei quali il romanzo dovrebbe costituire il prequel.


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