Mirko Visentin

Vivo, scrivo, camino pa’l cortivo.

Bio

Classe 1976, sono cresciuto nella campagna che sta a cavallo tra la provincia di Treviso e Venezia.

Una precoce passione per la tecnologia mi ha portato a intraprendere studi tecnici – informatica, elettronica, telecomunicazioni. La sopraggiunta, tardiva passione per la letteratura mi ha poi spinto a laurearmi in Lettere moderne, a Venezia, nel 2001, con una tesi su un cantastorie veneziano del Seicento.

Durante gli anni dell’università ho avuto modo di riscoprire in tutta la sua bellezza la poesia italiana, dalle origini al ’900, e di approfondirne in particolar modo gli aspetti metrico-stilistici e linguistici. Tra le mie lettura preferite: Dante e i poeti del ’200, Petrarca, Ariosto, Gozzano, Rebora, Montale e – tra i contemporanei – i cosiddetti “dialettali” di area veneta: Noventa, Giotti, Marin, Calzavara.

La frequentazione, per la tesi, dei fondi antichi delle biblioteche veneziane mi ha avvicinato al mondo della tipografia e dell’editoria. Una nuova, ulteriore passione, che unita a quelle per la tecnologia e la letteratura mi ha incanalato verso quella che è poi diventata la mia professione principale: il grafico editoriale e il web designer.

Finita l’università ho avuto modo di partecipare al progetto di ricerca MURTS «Vocabolario storico dei dialetti veneti – Testi veneti dei secoli XIII-XIX» collaborando alla redazione delle Bizzarre, faconde et ingegnose rime pescatorie di Andrea Calmo, a cura di Gino Belloni (Marsilio, 2003), e lavorando ad alcune ricerche lessicografiche su altri testi veneziani del XVI e XVII.

Nel 2003, grazie al programma Leonardo, ho trascorso sei mesi a Barcellona lavorando per le Ediciones Barataria.

Tornato in Italia, assieme ad un gruppo di amici ho fondato il gruppo di autoproduzione editoriale Auteditori, nell’ambito del quale ho pubblicato il racconto lungo Voyeur in Barcellona (2004) e la raccolta di racconti Decide Your Life (2007), oltre ad alcune poesie in dialetto nell’antologia 9 poeti esordienti (2003). Buona parte dei miei versi in dialetto scritti a partire dal 1998, e raccolti sotto il titolo Backup, sono stati invece pubblicati nell’antologia a due voci I dialettanti 1.0 (Edizioni del vento, 2007), con prefazione di Lorenzo Tomasin.

Nel frattempo mi sono sposato con Sabrina (2005) ed è nato il nostro primogenito (2007). La secondogenita è arrivata nel 2013.

Grazie ai numerosi reading organizzati per promuovere le pubblicazioni degli Auteditori ho avuto modo di riavvicinarmi anche alla creazione e all’esecuzione musicale, praticata da autodidatta fin da bambino. Alla musica, d’altra parte, ho sempre dedicato – e dedico tutt’ora – parte del mio tempo libero, specie nell’ambito della scuola di musica Diapason&Naima, che dirigo dal 2002.

A partire dal 2010 la mia attenzione si è via via spostata dalla letteratura ad altri ambiti: prima quello socio-politico, con il mio blog “al suq” e con la lista civica partecipata “per quarto” (2011); poi quello imprenditoriale, con Sputnik – società specializzata in servizi per il web, fondata assieme all’amico Dario (2015) – e con Anticamente – progetto di filiera corta dei grani antichi, dal seme al pane, ideato assieme all’amico Damiano (2016).

Nel 2020, la pandemia mi ha regalato l’occasione di ripensarmi e rivedere le mie priorità. Da qui il ritorno alla lettura, alla scrittura e – va da sé – all’editoria.

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