Mirko Visentin

Vivo, scrivo, camino pa’l cortivo.

J. Frusciante non è mai uscito dal gruppo

Era il 1994. Su consiglio di Fabio – amico e mentore letterario durante i miei primi, tardivi passi nella lettura – acquistai presso la libreria Mr Bloom di Mestre il romanzo di esordio di un giovane scrittore bolognese che si era fatto notare qualche mese prima vincendo un concorso letterario indetto dal mensile King con un racconto generazionale. L’autore era Enrico Brizzi, il libro Jack Frusciante è uscito dal gruppo.

Quella «maestosa storia d’amore e di rock parrocchiale» in cui il giovane Alex e la giovane Adelaide si amano senza che nulla di scontato succeda, scritto con uno stile e un linguaggio più vicini alla musica che ascoltavo in quel periodo che alla letteratura che avevo letto fino a quel momento (Kerouac escluso…), mi colpì a tal punto da convincermi a portarlo addirittura all’esame di Letteratura italiana contemporanea, qualche anno dopo, all’università, invece di un De Carlo o di un Baricco qualsiasi, e a consigliarne la lettura a chiunque.

E così feci anche con C***.

Diplomata in pianoforte al conservatorio di Venezia, per vivere C** *faceva la restaurant manager presso il McDonald’s Drive di Marcon, dove in quello stesso periodo lavoravo per pagarmi gli studi e l’acquisto del pianoforte. Non saprei dire se fosse più interessata a me o ai miei consigli di lettura; fatto sta che le prestai il libro, col risultato, però, che non lo riebbi più indietro.

Era il 1997 o giù di lì. Nel frattempo i miei interessi letterari si erano spostati verso la poesia italiana del Duecento e quelli musicali verso il jazz. Anche la libreria Mr Bloom di Mestre era svanita nel nulla. Fu forse per questo che lì per lì non diedi gran peso alla cosa.

In realtà durante questi 20 anni mi son trovato più volte a pensare con rabbia e nostalgia a quella prima edizione del Jack Frusciante, pubblicata da una coraggiosa e visionari casa editrice romana inaugurata appena un anno prima da Alberto Castelvecchi, con quell’assurda ed economica copertina stampata in bianco e nero su carta patinata lucida. E ho pure pensato spesso a quella stronza di C*** che non me l’ha più restituita, avendola forse prestata a sua volta o

Poi l’anno scorso mio figlio mi chiede di consigliargli un libro per l’estate. La prof di italiano gli aveva dato come compito da leggere e recensire un libro a piacere. Inizialmente aveva optato per la biografia di Kurt Cobain, di cui era già grande fan, ma dopo qualche pagina aveva capito che non era il libro giusto.

«Vorrei qualcosa che parli dei miei interessi, tipo di musica, di bici, non una cosa vecchia…»

Giacomo — che oggi ha 12 anni e da quando ne ha 9 suona il basso — oltre che per i Nirvana ha una grande passione per i Red Hot Chili Peppers. Il cortocircuito è stato immediato. Ho avuto come una specie di rigurgito:

«Jack Frusciante è uscito dal gruppo

Poi ci fu il secondo, di rigurgito, decisamente più rabbioso:

«C***…»

Nella libreria di casa, in realtà, dimorava — e dimora ancora — un’altra copia del libro, di proprietà di mia moglie; un’edizione Baldini&Castoldi del 1996, quindi davvero di poco posteriore alla princeps del 1994. Ma di mettere nelle mani di un futuro, ipotetico Alex quell’edizione ormai troppo main stream proprio non me la sono sentita. Persa ogni speranza di recuperare il “mio” Jack Frusciante da quella stronza di C***, mi sono quindi rivolto alla rete, e con soli 20 euro (il corrispettivo storico delle 20 mila lire pagate all’epoca) ho recuperato una copia della prima edizione, riuscendo così a passare il giusto testimone — morale e materiale — a mio figlio; il quale non ha mancato di ricordare a suo modo la vicenda nella “recensione” del libro per la prof:

Un giorno, girando per Treviso con la mia famiglia, entrai in una libreria e uscii con la biografia di Kurt Cobain, cantante dei Nirvana, un gruppo rock degli anni ’90 che mi piace tantissimo.

Mio papà, sapendo del mio compito e vedendo la tipologia di libro che avevo scelto, mi consigliò di leggere il Jack Frusciante. Io accettai, ma visto che lui vuole fare sempre le cose fatte bene, mi comprò e mi fece spedire la 3a ristampa della 1a edizione del libro (come quella che aveva letto lui da ragazzo).

Considerata la notizia — giunta a pochi mesi di distanza — che John Frusciante sarebbe rientro nei RHCP, possiamo proprio dire che J. Frusciante non è mai uscito dal gruppo…


P.S. A distanza di un anno, armato del suo basso acustico, Giacomo si è presentato all’esame di terza media suonando e cantando Under The Bridge, scelta come “colonna sonora” della sua tesina sulla Generazione X. Trent’anni prima, all’esame di terza media io suonai Lambada su una tastiera elettronica della CASIO con accompagnamento automatico. Quando si dice l’evoluzione della specie…

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